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Ritrovato il corpo di Enrico Cordella

Ritrovato il corpo di Enrico Cordella

05.03.2019.

Nino Fichera, Giorgio Condorelli e Rosario Fichera sono i tre sommozzatori volontari che nel tardo pomeriggio di ieri sono riusciti a individuare il corpo del ventiduenne Enrico Cordella, l’ultimo dei tre ragazzi dispersi dopo la tragedia di domenica 24 febbraio a Santa Maria La Scala.

Il cadavere della giovane vittima  è stato individuato incastrato in uno scoglio a tre metri di profondità, di fronte a quella che è conosciuta come la spiaggetta del Mulino.

I tre avevano accolto la richiesta del parroco della frazione marinara di Acireale, padre Francesco Mazzoli , che aveva chiesto di effettuare un’immersione notturna, utilizzando le luci artificiali.

Il corpo di Enrico è stato così avvistato, intorno alle 19,30. Immediatamente è stata segnalata la sua presenza alla centrale operativa dei pompieri, i cui sommozzatori si sono recati in breve tempo sul posto. Gli uomini del comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania hanno così potuto recuperare il cadavere dello sfortunato giovane che ha perso la vita in mare, a causa di un’onda anomala che lo ha travolto mentre, in compagnia della fidanzata Margherita Quattrocchi e dell’amico Lorenzo D’Agata, si trovava a bordo di una Fiat Panda sul molo del porticciolo di Santa Maria La Scala.

Siete degli eroi veramente“, scrivono diversi utenti su Facebook. Sui social, infatti, sono in tanti a voler ringraziare i 3 sub per l’impegno dimostrato e per essere riusciti dopo tanti giorni di ricerche e preghiere a restituire alla famiglia Cordella il corpo di Enrico.

In particolare un ringraziamento speciale i navigatori del web lo stanno rivolgendo a Nino Fichera, il sub che per primo avrebbe avvistato il cadavere del 22enne. “Pur essendo una disgrazia, sono felice che ci siano ancora al mondo persone umane e gentili disposte ad aiutare il prossimo. La famiglia te ne sarà veramente grata. Un applauso a tutti quelli che hanno aiutato e sostenuto le famiglie. Ogni tanto un briciolo di umanità e di speranza c’è“, scrive Rossella. A farle eco le parole di Giuseppe: “Grazie mille a lui, ma anche a tutti coloro che in questi giorni volontariamente hanno cercato e sperato, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro energie. Il cuore siciliano è grande”.

 

 

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