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Nel ricordo di Gilberto Idonea meritati applausi per il figlio Alessandro in scena al Metropolitan con “Non ti pago”

Nel ricordo di Gilberto Idonea meritati applausi per il figlio Alessandro in scena al Metropolitan con “Non ti pago”

25.11.2018.

di Elisa Guccione 

Ph Dino Stornello

CATANIA- La “Stagione a quattro stelle” ideata e voluta da  Gilberto Idonea nel 2012 non si arresta. Lo spettacolo continua, nonostante la prematura scomparsa del 5 ottobre, con il figlio Alessandro che in suo nome mette in scena sul palco del Metropolitan “Non ti pago” di Eduardo De Filippo,  con la regia e l’impostazione già data dal padre durante le prime prove.

Grande attenzione puntata sul giovane Idonea, che rispettosamente e con grande umiltà raccoglie l’imponente e rischiosa eredità paterna portando in scena uno dei testi più sfruttati di De Filippo senza esagerazioni o esasperazioni varie dando una grande prova attoriale e registica. Nei tre atti della commedia nei panni di Ferdinando Quagliolo, il dispotico e vendicativo titolare del banco lotto gestito prima dal padre, Alessandro Idonea interpretando il ruolo che avrebbe dovuto essere di Gilberto è dinamico e coinvolgente al punto di non permettere al pubblico di staccare gli occhi dalla scena donando alla pièce un ritmo veloce a cui è impossibile sottrarsi dal regalare copiosi e meritati applausi, per uno spettacolo che fa sorridere descrivendo i ragionamenti strampalati di un accanito e sfortunato giocatore del lotto, il quale non si rassegna all’idea che il padre defunto abbia donato la quaterna vincente al suo fortunato dipendente e corteggiatore della figlia Mario Bertolini, interpretato da un convincente Rosario Petix.

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Nella scena curata da Salvo Tropea con i costumi di Riccardo Cappello è presente un altarino con l’immagine di Gilberto Idonea che nella finzione teatrale altri non era che il defunto genitore di Quagliolo, ma per l’intera platea quel quadro rappresenta la benedizione dell’attore catanese all’affiatato cast di continuare il cammino da lui già tracciato.

Uno spettacolo che tra sogno e realtà rimane legato alla tradizione senza rinunciare a dare un’impronta nuova come la scelta di utilizzare il dialetto siciliano con una forte e sanguigna gestualità, che insieme alle grottesche e impossibili dispute legali, le dirette ed immediate maledizioni e l’amore contrastato tra il fortunato Bertolini e la figlia Stella, Chiara Seminara,  racconta una miserevole umanità fatta di invidie e superstizioni su cui basare il proprio futuro. Spicca senza dubbio l’eccellente performance di Gino Astorina nel ruolo di Peppe, il divertente compagno di scommesse di Quagliolo, che con la sua sardonica interpretazione diventa l’ottima spalla di Alessandro Idonea il quale coadiuvato dalla presenza di Angela Sapienza (Concetta Quagliol), Loredana Marino, (la cameriera Margerita), Carlo Kaneba e Simone Pappalardo (rispettivamente i vicini di casa Luigi e Vito Fungitta), Antonella Cirrone, (Donna Carmela), Enrico Pappalardo, (Padre Raffaele), Nino Signorello, (Avvocato Strumillo) e Nellina Fichera, (Erminia Bertolini) scrive il promettente futuro teatrale della nuova generazione  della famiglia Idonea.

Elisa Guccione

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