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“Morir di fama” racconto tragicomico del nostro quotidiano

“Morir di fama” racconto tragicomico del nostro quotidiano

26.05.2018.

di Elisa Guccione

CATANIA- Con Evelyn Famà in “Morir di fama”, andato in scena lo scorso fine settimana al Piccolo Teatro nel decennale della sua prima rappresentazione dopo aver ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali, si ride, si canta, si balla e si scherza sui finti e falsi miti della nostra società. L’arguta regia di questo spumeggiante atto unico che supera il traguardo delle duecento repliche è di Carlo Ferreri in cui si passa con grande energia ed estrema leggiadria dal reale al surreale con l’esasperazione di alcuni personaggi, come la simpatica zia “falsomagro” o la mamma indisponente ed autoritaria che affettuosamente, ma non troppo, distrugge l’autostima della figlia, i quali non si allontanano tanto dalla quotidianità di alcuni di noi costretti senza volerlo a combattere con quei famosi parenti serpenti che ogni famiglia si ritrova.

Un monologo divertente, sarcastico a tratti amaro in cui una straordinaria Evelyn Famà, autrice anche del testo, senza pause sbagliate e banalità di alcun genere rende partecipe i numerosi spettatori, che la premiano con calorosi applausi, della sua quotidianità familiare e personale tra giornate da incubo con parenti impossibili, allarmi telefonici e la crisi culturale sempre più devastante della nostra società passando per le tante meteore proposte dal talent Amici che nell’idea vincente della Famà diventa “Nemici” per una fama agognata e inseguita senza una reale base su cui poggiare la propria ascesa verso il successo.

Uno spettacolo intelligente e diverso dalle solite proposte del nostro teatro, che permette di riflettere sorridendo sulle nostre miserie e sui tanti difetti di una società alla ricerca di un posto in prima fila anche senza averne i mezzi.

Elisa Guccione

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