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Manuela Ventura: “Che emozione interpretare la moglie di Rocco Chinnici”

22.01.2018.

di Elisa Guccione

CATANIA- Per la prima volta la vita di Rocco Chinnici, il magistrato ucciso da Cosa Nostra il 29 luglio 1983, che diede vita al pool antimafia e al suo lavoro istruttorio si deve l’istituzione del maxi processo di Palermo, viene raccontata in televisione. Rai Uno martedì 23 gennaio, ore 21.15, trasmetterà il film tv, diretto da Michele Soavi, “È così lieve il tuo bacio sulla fronte”, tratto dal romanzo scritto dalla figlia Caterina, edito da Mondadori, che racconta il rapporto esclusivo tra un padre e una figlia e il pericolo incombente sul destino del giudice. Al fianco di Sergio Castellitto nel ruolo del magistrato l’attrice catanese Manuela Ventura, nei panni di Tina Chinnici, che  incontriamo poco prima del debutto nazionale cercando di scoprire le emozioni e i sentimenti provati nell’interpretazione di questo film dall’alto valore sociale.Manuela-Ventura-e-Sergio-Castellitto-1140x641

In “È così lieve il tuo bacio sulla fronte” sono protagonisti sentimenti come legalità e giustizia ma si dà spazio anche al lato umano e familiare del giudice…

“Questo film mette in luce l’aspetto istituzionale di Rocco Chinnici e coglie anche la sua essenza di uomo, marito e padre attraverso gli occhi della figlia maggiore Caterina. Il mio ruolo quello di Tina Chinnici, all’anagrafe Agata Passalacqua, insieme a quello dei figli ci permette di aprire la porta di casa e di entrare nella quotidianità di una famiglia, tra le cose più semplici come una colazione insieme prima di iniziare la giornata ma anche gli aspetti più emotivi che ci fanno apprezzare ancora di più l’uomo senza farlo apparire un eroe ma una persona, come amava definirsi lo stesso giudice, che svolgeva il suo compito con passione e responsabilità, impegno sposato anche dalla moglie la quale ha affrontato insieme al marito delle scelte importanti per l’intera famiglia”.26992159_827136757492983_7009465679566118092_n

Tina Chinnici è un ruolo chiave in tutta la storia quali sono state le emozioni provate durante il set?

“Era un insegnante, con la sua strada professionale ben definita, indipendente e moderna. Aveva saputo trovare un equilibrio tra il suo ruolo di madre e di moglie con dolcezza e cura della propria famiglia anche quando è iniziata la vita blindata, cercando di mantenere sempre una normalità importante all’interno del nucleo familiare. Affrontare l’interpretazione di un personaggio realmente esistito è una cosa estremamente diversa che dare vita ad uno di fantasia. La responsabilità è tanta e non nego che avevo un po’ timore ma il sostegno dei racconti fatti dal vivo dai familiari, la guida del regista Michele Soavi e il lavoro di squadra con i colleghi mi ha permesso di poter realizzare al meglio questo ruolo”.manuela-ventura-fiction-tina-chinnici

Ci racconta il suo incontro con Caterina Chinnici?

“Emozionante. Quando è venuta a trovarci sul set eravamo tutti un po’ imbarazzati ma sin dal primo istante, superato il timore iniziale, si è instaurato un rapporto meraviglioso, familiare. Caterina è stata molto generosa, perché ha ricordato aneddoti anche divertenti non presenti nel libro. C’era un clima piacevole. Un momento bello, positivo che ha permesso a noi del set di conoscere meglio l’aspetto umano dei suoi genitori e a lei di ricordare il papà e la mamma”.

Alla fine delle riprese c’è stata una scena che l’ha colpita di più come donna e come attrice?1516196378207_Ventura

“Tante. Il momento più intenso, per me, è stata la scena dopo il lutto in cui madre e figlia si confrontano sulle scelte di vita come nel caso della professione intrapresa da Caterina, la stessa del padre. Ma anche i dialoghi tra Rocco e Tina, dove la paura delle minacce subite li lega ancora di più facendoli diventare più forti e uniti che mai”.

Questo film sulla storia di Rocco Chinnici ha un valore sociale importante non si può rilegare nell’angolo buio dei soliti di film di mafia che non fanno altro che strumentalizzare il fascino del male. Da siciliana e da attrice cosa ne pensa di tutto questo clamore mediatico che ruota attorno al fenomeno mafioso?201502181038_rocco-chinnici-04 (2)
“Il film Rai su Rocco Chinnici è un omaggio a chi ha dato la sua vita per combattere la mafia ed è senza dubbio un importante e doveroso aiuto per mantenere viva la memoria collettiva del nostro Paese. Ben vengano operazioni di questo tipo che parlano di mafia educando la gente. È importante capire con che chiave Cinema o Televisione raccontano una storia, perché altrimenti si rischia di dare troppo spazio all’inevitabile seduzione del male. Per Rocco Chinnici era importante dialogare con i giovani. Sono molto orgogliosa nel poter affiancare la mia storia personale a uomini e donne di questa levatura che hanno capito che bisogna sensibilizzare la coscienza di tutti. Sono felice di aver contribuito anch’io raccontando la sua storia attraverso la mia interpretazione ma soprattutto parlando dei suoi insegnamenti morali e civili con i miei figli, mio marito e i miei genitori che a loro volta diffonderanno questi valori”.

Dove la rivedremo prossimamente?

“Stiamo ultimando gli ultimi impegni di doppiaggio di “Questo nostro amore 80” e sto completando le riprese del film rai “Prima della notte”, dedicato a Pippo Fava in cui interpreto Cettina Centamore la responsabile tecnica della redazione prima del Giornale del Sud e poi de “I Siciliani”.

Elisa Guccione

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