L’opera dei pupi dei Fratelli Napoli in scena al carcere di Bicocca

Di Elisa Guccione 

CATANIA- L’arte, la storia, la cultura e le tradizioni dell’Opera dei pupi di scuola catanese con la Marionettistica dei Fratelli Napoli, Maestri pupari giunti alla quinta generazione, in occasione della “Sesta Giornata Nazionale del Teatro in Carcere” in concomitanza con il World Theatre Day 2019 entra nella casa circondariale di Bicocca, per rieducare e reinserire nella società  chi ha sbagliato attraverso l’azione pedagogica e sociale del teatro.

“Il teatro in carcere- dichiara Fiorenzo Napoli– è quanto di più nobile si possa concepire, poiché attraverso la rielaborazione scenica di una storia come può essere nel nostro caso l’esaltazione dei valori tipici dell’opera dei pupi come la lealtà, la fedeltà e il senso di giustizia è un occasione di rinascita e di confronto per chi è rinchiuso in carcere e deve scontare una pena al fine di una possibile e nuova collocazione all’interno della società”.

Il teatro in carcere è insegnare a chi ha sbagliato qualcosa in più su se stesso ed entrare a far parte di attività culturali ed artistiche diverse dalla realtà in cui è cresciuto, che spesso è la causa degli sbagli intrapresi, con la capacità di sperimentare nuovi rapporti relazionali come collaborazione, scambio e condivisione al posto degli atteggiamenti di forza, sfida, controllo e manipolazione.

“Gli spettacoli messi in scena a Bicocca- continua Fiorenzo Napoli- sono stati davvero emozionanti, poichè grazie alle gesta di Rinaldo ed Orlando i detenuti diventano esseri umani liberi di sognare e dare voce a quella fantasia che la vita con i suoi dolori ha assopito ma non distrutto ed ha permesso, ancora una volta, attraverso il potere terapeutico del teatro, di sognare anche oltre le sbarre”.

Elisa Guccione