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Diva Agatha, l’omaggio musicale di Matteo Musumeci alla Santuzza

Diva Agatha, l’omaggio musicale di Matteo Musumeci alla Santuzza

23.01.2017.
  • CATANIA- Giovedì 2 febbraio 2017 al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania andrà in scena una prima assoluta: Diva Agatha, una cantata per
    mezzosoprano, percussioni, coro e orchestra, composta da Matteo
    Musumeci, libretto di Massimiliano Costantino, direttore dell’Orchestra e del
    Coro del Teatro Bellini il maestro Antonino Manuli, mezzosoprano Gabriella
    Colecchia. La cantata nasce su commissione del Teatro Massimo Vincenzo
    Bellini di Catania, in occasione della festa di sant’Agata, patrona della città,
    una delle manifestazioni religiose più famose in Sicilia. Una festa,
    dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, che richiama ogni anno
    turisti e fedeli da tutto il mondo.15732102_1143286675789993_442347996537192259_o
    Le composizioni di Matteo Musumeci, compositore catanese tra i più
    apprezzati nel panorama nazionale, sono state eseguite al Teatro La
    Fenice, dall’Orchestra Sinfonica Siciliana, dalla Filarmonica di Odessa e in
    diversi teatri della Germania e della Polonia.
    “Con Diva Agatha – dice Musumeci – ho voluto raccontare, attraverso una
    struttura musicale ricca di respiri melodici e di aperture ritmiche, sant’Agata
    come una donna coraggiosa capace di lottare contro il potere del tempo in
    nome del suo credo”.
    La cantata si sviluppa in 10 quadri. I primi 5 raccontano in musica il
    rapporto tra Agata ed il suo popolo attraverso l’invocazione, il mistero, e il
    successivo rivelarsi della Santa in un contesto metafisico. La seconda
    parte racconta le cronache del suo martirio, dalla tentazione al processo,
    dal martirio al canto di Gloria.
    I momenti della tentazione e della processione per la Santa vedranno
    protagonista un grande percussionista quale è Alfio Antico, il quale con il
    ritmo suggestivo e ammaliante del suo tamburo a cerchio scandirà le

    contraddizioni tra il sacro ed il profano. Un ruolo fondamentale è affidato al
    coro, diretto da Ross Craigmile, che interpreterà, di volta in volta nei vari
    quadri, il popolo, i conquistatori romani, i carnefici, gli inquisitori.

 

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