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Alla Sala Giuseppe Di Martino debutta “Sperduti nel buio” il nuovo spettacolo di Fabbricateatro

Alla Sala Giuseppe Di Martino debutta “Sperduti nel buio” il nuovo spettacolo di Fabbricateatro

01.03.2018.

Catania – Debutta Venerdì 9 Marzo 2018, alle ore 21.00, alla Sala Giuseppe Di Martino di Catania, in via Caronda 82, la nuova produzione del Centro Teatrale Fabbricateatro, “Sperduti nel buio” (‘ntra lustru e scuru)- Viaggio nell’inferno di Catania da Nino Martoglio a Pippo Fava, drammaturgia di Nino Bellia e regia di Elio Gimbo.

Lo spettacolo vedrà in scena la Marionettistica Fratelli Napoli (Davide Napoli – Diavolo e Peppenino, Marco Napoli e Dario Napoli – manianti e Fiorenzo Napoli – parraturi), Cosimo Coltraro (Don Procopio ‘Mballaccheri), Giuseppe Carbone (Nino Martoglio e Pippo Fava), Cinzia Caminiti e Sabrina Tellico (Cicca Stonchiti).

Dopo il debutto del 9 Marzo, alla Sala Di Martino, lo spettacolo verrà replicato il 10, 16, 17, 18, 29 e 31 Marzo 2018  (Orari feriali ore 21,00 – Domeniche ore 18,30). Organizzazione Daniele Scalia, filmati di Gianni Nicotra, scene di Bernardo Perrone.

“In questo lavoro – spiega il regista Elio Gimbo – siamo partiti da una immagine: Nino Martoglio nel fondo della tromba dell’ascensore in cui qualcuno vigliaccamente lo ha appena spinto, si risveglia in un “mondo di sotto” in preda ad un’amnesia, qui viene accolto da don Procopio e Cicca Stonchiti, i figli più emblematici del suo teatro, veri e propri personaggi-bandiera, creature poetiche scaturite da un sottoproletariato cittadino incapace, allora come oggi, di farsi carico di un riscatto storico e politico all’interno dell’assetto sociale esistente. Insieme a loro c’è Peppenino, maschera comica dell’Opra dei pupi catanese ed omologo dei primi due nell’universo teatrale della Marionettistica dei Fratelli Napoli. Questo insolito terzetto avrà il compito di accompagnare l’autore in un viaggio nell’Inferno di Catania alla ricerca della propria memoria smarrita. Incontreranno anime di persone e di luoghi, fantasmi immateriali fatti di luce e ombra ed alla fine del percorso Nino Martoglio, riprendendosi la memoria, si trasfigurerà in un Pippo Fava intrappolato nello stesso Inferno. Martoglio e Fava, Nino e Pippo, bandiere di questa città: fari che qualcuno si incarica, puntualmente, di spegnere. Fiori dentro l’inferno”.

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