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A Paternò si vota. Il giornalista Di Bella (candidato) nuovo leader in città?

A Paternò si vota. Il giornalista Di Bella (candidato) nuovo leader in città?

01.05.2022.

Prima editore. Anzi, il più giovane editore di Sicilia, poi giornalista (alle Amministrative del 2017 a Paternò, la sua città, fu definito “Un Alessandro Sallusti in salsa paternese”). Ed infine politico. O quasi. Perché a tutti quelli con cui parla (compresa me qualche tempo fa) va dicendo di non essere affatto un politico, solo un giornalista “impegnato”. Anzi: un “tecnico della politica”. Il filo è sottile ma non si spezza, la differenza tra i ruoli permane. Tuttavia, Andrea Di Bella rosicchia piano piano fette di consenso nella sua Paternò, dove si andrà a votare il prossimo 12 giugno per il rinnovo di Consiglio Comunale e sindaco. Un consenso degno di nota ma che non sembra misurarsi con il metro classico delle competizioni elettorali: Andrea corre nuovamente per un seggio in Assise Civica: potrebbe ottenere anche solo un voto, il suo, ma in realtà l’apprezzamento che sembra riscuotere in città pare aumentare piano piano, silente, in ogni ambiente: un apprezzamento che potremmo definire intellettuale. Perfino presso un numero imprecisato di altri candidati al Consiglio, di tutte le coalizioni.

Da giornalista d’opinione, delle volte militante (e per questo anche criticato), si è fatto conoscere fin dal 2009, anno in cui intraprese la sua professione (attuale) di giornalista. L’impatto da candidato però è tutto un altro programma: utilizza i social con grande maestria, il Di Bella. Lo fa da sempre, ma in occasione di questa sua nuova candidatura non si è affatto risparmiato, avendo rispolverato la già rodata tecnica dei videomessaggi reinterpretati per l’occasione in una moderna tribuna elettorale, il tutto accompagnato da interviste su social e giornali in cui risulta essere l’unico a parlare davvero di politica e di proposte per la città. Una prima “apparizione” video per annunciare la candidatura “frutto di una riflessione molto profonda”, come dice. Poi le parole magiche: “Verità” e soprattutto “Libertà”. E qui andrebbe aperto un capitolo a parte, perché il giornalista Di Bella piano piano plasma se stesso, dimostra scioltezza davanti la telecamera, risponde alle provocazioni degli altri candidati sindaci quasi fosse lui stesso candidato primo cittadino, difende il progetto politico cui appartiene più di consiglieri e assessori. Il tutto espresso sempre con un ritrovato garbo, che spiazza ma al contempo suscita interesse e curiosità generale.

In realtà, e questo è un dato incontrovertibile, lui è il cosiddetto “spin doctor” del sindaco uscente (e ricandidato) Nino Naso, di cui è già da anni portavoce istituzionale ufficiale. Non vi è dichiarazione, non c’è posizione politica del sindaco di Paternò che prima non venga “limata” con il giornalista Di Bella. La comunicazione al primo posto, poi tutto il resto. Ma poi Andrea “scende in campo”, come si usa dire, e apriti cielo. Gli hanno affibbiato anche il conflitto d’interessi, pare un Silvio Berlusconi siculo perfino nell’eloquio, accostamento che quasi certamente non disdegnerebbe. Perché è un democristiano lui, uno che dimostra di volere stare “Al Centro”. In ogni senso. Lo si capisce quando parla di “Apertura verso tutti” o quando si definisce un “Autentico cristiano e liberale”. Lo switch è proprio qui: è probabilmente in questo modo che vengono a galla le nuove leadership, senza anticipazioni particolari. Escono fuori e basta. La conferma, forse, in una delle sue ultime dichiarazioni: “La nuova classe dirigente di questa città la stiamo mettendo in campo noi, la stiamo facendo noi”, salvo poi virare immediatamente (e cautamente) verso il padre politico-putativo: “E sapete chi se ne sta occupando? Il sindaco Naso. Ne ho prova provata”. Apriti cielo, le congetture non si contano, ed intanto Di Bella gira in lungo e in largo Paternò, alla ricerca del consenso, trasformando i suoi profili social in un diario di bordo della sua campagna elettorale, ed allo stesso tempo mantenendo il ruolo di portavoce “Fino alla fine”, forse con in mente un futuribile nuovo progetto. Nuove idee. O almeno questo è ciò che lascia intendere dall’impianto comunicativo utilizzato. Si voterà tra un mese nell’importante centro alle pendici dell’Etna, a Paternò. Ed intanto, se consentito, io una domanda me la pongo: è forse così che nascono i leader?

Elisa Guccione

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