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Presentata al Centro Zo il cartellone della terza stagione di Teatro Mobile di Catania

26.06.2018.

CATANIA- “Una ricco ed ambizioso cartellone contemporaneo che da Cappellani a Rezza punta a soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più eterogeneo ed attento”. Obiettivo quello di “Teatro Mobile di Catania”, diretto da Francesca Ferro, pienamente riuscito nelle scorse stagioni che in questa terza rassegna, presentata al Centro Zo, conferma l’intenzione di superare se stesso aumentando il numero degli spettacoli, sette non sei come lo scorso anno, motivando i numerosi affezionati ad apprezzare e conoscere la vasta proposta di un teatro attento alla società di oggi, che con un linguaggio immediato e diretto di testi interpretati da un cast di eccellenti attori siciliani offre novità assolute per la nostra città come lo spettacolo “Pitecus” di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Leone d’oro alla carriera al Festival di Venezia, il ritorno su un palcoscenico catanese dopo anni di Donatella Finocchiaro che darà vita alla trasposizione teatrale del romanzo di Goliarda Sapienza “L’Arte della gioia” per la regia di Guglielmo Ferro, e l’esilarante stand-up comedy di Ottavio Cappellani  tratta dal suo ultimo lavoro “La Sicilia spiegata agli eschimesi”, con il contributo musicale di Mario Venuti,  diventando una proposta introvabile ed unica nel panorama teatrale catanese.36264064_10211878028121827_5403610221815791616_o

Una presentazione interattiva, tecnologica e anticonvenzionale in cui- come spiegato da Francesca Ferro- storie universali come il tormentato amore di Romeo e Giulietta che da Verona si sposta alla Civita diventando “Romeo q Giulietta” e “Otello” in una versione che punta a sottolineare l’aspetto femminile dell’opera sempre nel rispetto della volontà di Shakespeare vengono riadattate con una linfa nuova ed energica che può essere apprezzata non solo da un pubblico di nicchia ma da una platea sempre più grande e stuzzicata dalla contemporaneità dell’adattamento e delle scelte registiche”.

Presenti alla conferenza stampa numerosi attori dell’affiato gruppo di Teatro Mobile come Ileana Rigano, Ilenia Maccarrone, Mario Opinato, Agostino Zumbo, Ottavio Cappellani, Giampaolo Romania, Franz Cantalupo, Fabio Costanzo, Maria Chiara Pappalardo, Giovanni Maugeri, Dino Alberto Rossi, Aldo Toscano e in collegamento video Giovanni Arezzo e Luca Cicolella  i quali con grande passione hanno spiegato cosa significa oggi sposare un progetto teatrale senza ricevere alcun finanziamento.36177034_10211878045162253_3287903263017402368_o

“Teatro Mobile- spiega Agostino Zumbo- sta conquistando anno dopo anno un ruolo sempre più importante tra i catanesi confermando la grande vittoria di riportare i giovani a teatro, che hanno la voglia e il diritto di riprendersi l’arte del palcoscenico senza dimenticare il nostro immenso patrimonio culturale”.

Grande interesse da parte del pubblico intervenuto per la presentazione dei sette spettacoli in programma:  “La Sicilia spiegata agli eschimesi”, l’ultimo lavoro di Ottavio Cappellani diretto da Francesco Maria Attardi; “Giardino d’autunno” diretto da Luca Cicolella, che con “La leggenda del pianista sull’Oceano” ha inaugurato la scorsa edizione, per dirigere una commedia tutta al femminile interpretata da Francesca Ferro e Ilenia Maccarrone, due amiche legate da un rapporto di convivenza basato sulla complicità e la profonda autocritica, che si incontreranno e scontreranno grazie ad un compagno di vita che scandisce le loro giornate, il televisore, o meglio un personaggio della Tv, loro idolo; “Romeo Q Giulietta”, il primo Shakespeare della stagione diretto, ideato e scritto da Francesca Ferro, in una trasposizione teatrale ambientata alla Civita di Catania, dove i personaggi vivono tra malavita, droga e prostituzione per un incontro tra classicità e presente con i due giovani talenti Giovanni Maugeri e Maria Chiara Pappalardo nel ruolo di Romeo e Giulietta affiancati dall’esperienza di Ileana Rigano, Mario Opinato e Agostino Zumbo; 36226156_10211878033441960_9028469517633716224_oIl romanzo “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza, uno degli spettacoli di punta di questa terza stagione, diretto da Guglielmo Ferro per una produzione Teatro Mobile, che racconta la storia di “Modesta”, interpretata da Donatella Finocchiaro acclamata attrice cinematografica, che sfida convenzioni sociali e cliché intraprendendo un viaggio verso la conquista della felicità; Concetto al Buio, il romanzo del palermitano Rosario Palazzolo, spettacolo andato in scena con enorme successo nel 2012 a Catania mettendo d’accordo critica e pubblico, con la regia di Guglielmo Ferro  e interpretato da Agostino Zumbo, Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi racconta una storia delicata, portata avanti dal linguaggio secco e semplice di un ragazzino in età preadolescenziale,  che mischia con naturalezza e ingenuità l’italiano e il suo dialetto per una storia che parla della ricerca costante e ispirata della verità; Ritorna nuovamente protagonista Shakespeare con “Otello”, spettacolo diretto da Giampaolo Romania e prodotto da Spazio Naselli di Comiso, che in quest’edizione, sempre nel rispetto della parola del grande Bardo, cambierà il punto di osservazione che sarà tutto al femminile sull’eterno tema della gelosia. Otello sarà Franz Cantalupo e Lorenza Denaro, Roberta Andronico, Anita Indigeno e Leandra Gurrieri le protagoniste femminili per un classico dal sapore moderno; 36188903_10211878045282256_7984724376589172736_oSpettacolo conclusivo di questa terza stagione, un vero e proprio evento per Catania, ospitato in collaborazione con Zo Centro Culture Contemporanee, sarà affidato ad Antonio Rezza e Flavia Mastrella con lo storico “Pitecus” in tournée dagli anni 90’ insieme a Flavia Mastrella inseparabile compagna di viaggio, per un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato in cui stracci di realtà si susseguono senza un filo conduttore.

“Una terza stagione- conclude Francesca Ferro- che prosegue il cammino intrapreso offrendo un prodotto di qualità capace di dare voce al nostro oggi con la consapevolezza di rinnovarsi senza però tradire il nostro ieri”.

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