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Jose Marano:”La ricchezza della nostra isola passa dalla tutela del Made in Sicily”

Jose Marano:”La ricchezza della nostra isola passa dalla tutela del Made in Sicily”

29.08.2022.

di Elisa Guccione

Il 25 settembre in Sicilia si voterà anche per le Regionali. Jose Marano, già portavoce del Movimento 5 Stelle all’Ars, sarà candidata per il suo secondo ed ultimo mandato. La incontriamo subito dopo l’ufficializzazione della sua candidatura.

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Quali obiettivi si prefigge di raggiungere in questo nuovo ed ultimo mandato?

“La politica è spirito di servizio e servire gli altri è l’obiettivo principale, ovvero continuare a portare la voce dei cittadini all’interno delle istituzioni, per ridare loro riscatto, dignità e giustizia sociale. Dal punto di vista programmatico gli obiettivi da raggiungere sono tanti. Sarò dalla parte delle donne, per una parità retributiva di genere, dei lavoratori, degli agricoltori e contro il precariato e dalla parte delle imprese, per favorire lo sviluppo di startup, imprese innovative, imprenditoria femminile e favorire l’accesso al credito per le imprese esistenti. Un obiettivo molto importante per me è rendere attuativa la mia norma sulla tracciabilità agroalimentare con la Blockchain. Siamo stati il primo Parlamento al mondo ad approvare una norma in tal senso, ma il governo Musumeci non ha emanato il decreto attuativo. La ricchezza della nostra isola passa dalla tutela del Made in Sicily”.

Queste regionali sono state caratterizzate sin dalle primarie da un grande caos e alla fine il M5S ha deciso di correre da solo anche in Sicilia. Il Pd minaccia azioni legali. Cosa ne pensa e come affronterete tutto questo?

“Penso che sia stata la scelta più coerente che potessimo fare. Il M5S non ha deciso di correre solo ma è stato costretto a farlo da quelle forze che si definiscono progressiste e che in nome della famosa “agenda Draghi” hanno deciso di rompere l’alleanza creatasi nel corso degli anni in Sicilia. Il tema degli impresentabili per noi era inaccettabile. Siamo pronti a governare questa terra con la stessa passione e determinazione di sempre, consapevoli di essere l’unica forza politica che non ha le mani legate da interessi di partito e di lobby”.

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Tante battaglie vinte all’Ars portano il suo nome. Ha fatto più lei dall’opposizione che la maggioranza stessa. Alla fine di questa legislatura qual è stato l’errore più grave, fra i tanti, del governo regionale uscente?

“Ritengo che l’interesse che questo governo abbia avuto per le sorti dei cittadini siciliani sia sotto gli occhi di tutti. Musumeci e alcuni dei suoi assessori sono candidati alle elezioni nazionali, il vicepresidente e assessore all’economia è candidato Presidente con un’altra forza politica e contemporaneamente alle nazionali, insomma, cosa li teneva insieme? Quale interesse per i siciliani? L’obiettivo era solo quello di coltivare il proprio orticello e cercare una ricandidatura altrove”.

Lei è uno dei pochi politici che dopo la sua elezione non ha cambiato numero e risponde personalmente al telefono. Dopo questo secondo mandato, in base alla regola fondativa del M5s, non potrà più ricandidarsi. Cosa farà dopo?

“La Politica con la “P” maiuscola! Non serve avere una carica o rivestire un incarico per fare politica, si possono continuare le proprie battaglie tra la gente e all’interno del proprio partito. Il Movimento 5 Stelle in questi anni e i cittadini Siciliani mi hanno dato l’onore e l’opportunità di rappresentarli, continuerò sempre in qualsiasi forma a lavorare per l’interesse collettivo”.

Tanto clamore e tanto inchiostro sprecato per il voltafaccia di Di Maio, dove certa stampa ha festeggiato decretando la fine del Movimento. Come vede queste elezioni politiche e regionali?

“Ad ogni elezione dicono che il Movimento sia finito eppure i risultati sono sotto gli occhi di tutti e anche questa volta sorprenderemo i media al fianco del Presidente Giuseppe Conte perché i cittadini sono consapevoli delle novità e degli obiettivi raggiunti in questi anni di governo. Le politiche e le regionali sono due partite profondamente diverse perché la prima si svolge principalmente nei media ed è dominata dai leader di partito mentre le regionali sono elezioni dirette dove il cittadino sceglie la persona, scrive il proprio cognome sulla scheda ed ha un rapporto immediato con il rappresentante eletto”.

Elisa Guccione

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