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Attentato di Strasburgo, morti e feriti. Il deputato siciliano La Via: «Ho visto l’assalitore»

Attentato di Strasburgo, morti e feriti. Il deputato siciliano La Via: «Ho visto l’assalitore»

12.12.2018.

STRASBURGO – C’erano anche i deputati siciliani questa sera a Strasburgo, nel cuore dell’Europa dove è in corso la plenaria del Parlamento Ue e dove forse due attentatori hanno aperto il fuoco intorno alle 20, l’ora in cui tutti sono in giro per mercatini o per locali. Undici i feriti, tra cui anche un italiano, un giovane giornalista radiofonico. Sette sarebbero in gravi condizioni, pare non il connazionale. Numerose ambulanze sono state viste entrare nel centro mentre negli ospedali locali è scattato il “‘piano bianco”, la massima allerta per le situazioni di crisi.

Il killer, identificato, era finito già in carcere in passato per aggressione. In seguito era stato segnalato come elemento ‘radicalizzato” e come minaccia per la sicurezza nazionale. Si chiama Cherif C., 29 anni, di origini nordafricane ma nato a Strasburgo. Per prenderlo la polizia ha messo in piedi una caccia all’uomo imponente. Blindato il centro storico dove nessuno è stato fatto più entrare, solo uscire. Pattugliate palmo a palmo le strade deserte, anche con un elicottero. Il sindaco della città Roland Ries, ha subito parlato di un attentato terroristico e ha invitato tutti ad asserragliarsi dentro casa. L’uomo è riuscito comunque a scappare allontanandosi dal centro. Dopo qualche ora lo hanno individuato in un quartiere di periferia, Neudorf, dove in un primo momento sembrava si fosse asserragliato in un immobile. Ma il blitz della polizia è fallito e le ricerche continuano.

A vedere la sua fuga anche il deputato siciliano Giovanni La Via, che al momento della sparatoria si trovava in un ristorante. “Ho visto un uomo armato bloccare un taxi – ha raccontato l’europarlamentare catanese –  fare scendere le persone a bordo e scappare con la vettura. Aveva sparato a una persona, un uomo, era riverso sul ponte. Poi la vittima la hanno portata dentro al ristorante dove siamo bloccati e hanno tentato di rianimarla ma non ce l’ha fatta. E’ morto, è qui davanti a me”. Giovanni La via adesso è al sicuro, ma ha vissuto momenti drammatici: “Tutto è avvenuto all’ora di cena – spiega – e stavamo per sederci quando ash sono sentiti degli spari, bbiamo visto un grande trambusto e la polizia intimarci di stare fermi e di restare all’interno del locale. Siamo tutti ancora qui… ma stiamo bene”.

Era invece al Parlamento l’europarlamentare  catanese Michela Giuffrida: “Ero a 150 metri – rea acconta Giuffrida – dal luogo in cui si sono sentiti i primi spari. Abbiamo visto la gente scappare e la polizia correre e ci siamo resi conto di quanto stava accadendo. Io mi trovo adesso chiusa in un pub. Prima eravamo al piano terra, poi ci hanno detto che c’era pericolo e siamo saliti al primo. Qui è pieno di gente in giro che visita i mercatini di Natale e la città…”.

A quanto pare l’attentatore non avrebbe agito da solo e in centro si continua a cercare anche un secondo sospetto.
A Strasburgo è la settimana più affollata, quella che oltre ai turisti vede arrivare in città tutto il personale del Parlamento europeo per la plenaria mensile. Molti gli eurodeputati, anche italiani, che si sono ritrovati bloccati dentro i ristoranti e i bar. Mentre il parlamento è stato blindato, su ordine del presidente Antonio Tajani, e tantissime persone sono rimaste chiuse nel palazzo.

L’attentatore, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe esploso diversi colpi d’arma da fuoco nella rue del Grandes Arcades, vicino alla centralissima Place Kleber, dove si trova il mercatino e si sarebbe poi dato alla fuga in direzione della Grande Rue, dove testimoni avrebbero udito altri spari. I presenti si sono dati alla fuga tra scene di panico.

La polizia ha quindi isolato la zona per un raggio di circa 200 metri attorno alla piazza Gutenberg, il traffico è stato deviato, mentre le ambulanze correvano verso il centro. Il presidente francese Emmanuel Macron ha lasciato in anticipo un ricevimento in corso all’Eliseo per seguire personalmente i fatti nella città alsaziana.

«Il cuore della democrazia europea colpito dalla follia omicida», ha commentato a caldo il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, oggi anche lui a Strasburgo.

Un attentato che tuttavia non arriva del tutto come un fulmine a ciel sereno. Già due anni fa, sotto Natale, la polizia francese aveva sventato un possibile attacco terrorista ai mercatini, smantellando una cellula a Marsiglia. Stavolta qualcuno si è riuscito a infilare tra le maglie della sicurezza, e a macchiare di sangue la città-bomboniera dell’Alsazia.

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