Articoli e Lavori

News e Progetti
Al Teatro del Canovaccio in scena “La Signora dal velo scuro” di Antonella Sturiale

Al Teatro del Canovaccio in scena “La Signora dal velo scuro” di Antonella Sturiale

09.01.2023.

Continuano le proposte fuori cartellone al teatro del Canovaccio di Catania. Sabato 14 Gennaio 2023 alle ore 20.30 e domenica 15 con doppio spettacolo, ore 17.15 e 20.30, Berta Ceglie, nota attrice ed artista di calibro internazionale, presenterà e interpreterà un lavoro tratto dal monologo teatrale in unico atto “La Signora” della scrittrice catanese Antonella Sturiale. Un testo che rivendica le donne da prevaricazione, abusi e violenze subite. Marianna De Leyva, suor Virginia Maria, la monaca di Monza soprannominata “La Signora”, rappresenta tutte quelle donne che hanno subito e subiscono la società e i dogmi. Marianna è una bambina che ama i colori, solare, gioiosa che ha grandi aspettative dalla vita ma che il padre distrugge rovinosamente segregandola in un convento dove, suor Virginia Maria, crescerà tra l’odore di stantio e di vecchiume e tra le continue preghiere delle consorelle per lei diventate atti di violenza vere e proprie. Marianna ha un’anima ribelle e combattuta: da un lato la sua sessualità che in lei è fortissima e prorompente, e dall’altro il suo dovere di sposa di Cristo.Nonostante tutto il dolore che lacera l’anima, lei non si arrende: dentro quella condizione disagiata, si arreda la sua nuova vita conoscendo i piaceri della carne con quell’Egidio di manzoniana memoria, provando le gioie della maternità. Le avevano rubato la vita ma lei, a modo suo, se la riprende.Indossando una dura corazza per parare i colpi dell’esistenza, non si priva di alcuno dei desideri che le fanno battere il cuore di speranza e procede a testa alta contrastando una scelta di vita che non le è mai appartenuta. Soltanto come una vera Signora e guerriera sa fare.

Regia e drammaturgia di Berta Ceglie con Berta Ceglie;

Nota di regia.
Un’ ombra, uno specchio, un velo scuro e una “prova”.
Possiamo accettare una prova, possiamo comprenderla, ammettere che sia inevitabile, ma allo stesso tempo provare amarezza, tristezza, rimpianto: pensiamo che sarebbe stato molto meglio non doverla subire! In tal caso diciamo a noi stessi che quella prova non è ancora terminata.
Quando allora una prova può dirsi terminata? Quando siamo in grado di rallegrarcene. Sì, rallegrarcene! È possibile che in apparenza essa non ci abbia dato nulla, ma che anzi ci abbia fatto perdere molte cose, perfino degli esseri a noi cari. Eppure, dopo quella prova, viene un giorno in cui sentiamo che la nostra luce, il nostro amore e la nostra forza sono aumentati, e che siamo abitati da una pace e una gioia che prima non conoscevamo. Allora, e soltanto allora, possiamo dire che la prova è terminata.
Berta Ceglie

Costumi di Giorgia Salvo
Direzione – allestimento e luci di Elvio Amaniera
Rec & Sound Studio Symphonos di Franz Minuta
DeAn Produzione

S H A R E: