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Al Metropolitan rivive “La vera storia del bandito Giuliano” il re di Montelepre

Al Metropolitan rivive “La vera storia del bandito Giuliano” il re di Montelepre

01.04.2019.

CATANIA- È tutto pronto per lo spettacolo evento “La vera storia del bandito Giuliano” che dopo il successo del debutto dello scorso anno ritorna in scena a grande richiesta sul palco del teatro Metropolitan domenica 7 aprile, alle ore 17.30, per raccontare la vita di ’u re di li briganti la cui vicenda è strettamente legata alla storia del nostro Paese.

Uno spettacolo prodotto ed ideato da “Il Centro studi artistici di Acireale”, diretto da Carmelo R. Cannavò, che con le musiche originali di Michele Romeo, le coreografie di Rossella Madaudo e il videomapping di Andrea Ardizzone, a distanza di quasi settant’anni dal misterioso rinvenimento del corpo del ventisettenne Salvatore Giuliano, nel cortile della casa di un avvocato di Castelvetrano, cercherà  anche attraverso le importanti rivelazioni del nipote Giuseppe Sciortino Giuliano di analizzare la morte del “colonello dell’Evis del Movimento Indipendentista siciliano” avvolta ancora oggi nel mistero.

“Per molti Salvatore Giuliano è un patriota, per altri un criminale- spiega Carmelo R. Cannavò volto noto di film di successo come “Baaria” di Giuseppe Tornatore e numerose fiction come “L’Onore e il Rispetto” e “Il capo dei capi”- questo spettacolo si pone l’obiettivo di delineare la figura di Giuliano da sempre oggetto di interesse di film, inchieste e letteratura in modo completo e dettagliato approfondendo il denso periodo storico dal 1936 al 1950, la psicologia giovanile, il contesto antropologico, sociale e culturale analizzando i documenti storici e le notizie di cronaca dell’epoca per stimolare la curiosità e creare dibattiti su un pezzo di storia fondamentale per L’Italia”.Foto banditi La vera storia del bandito Giuliano

Una messa in scena corale che vede impegnati ben 33 attori che ripercorreranno la vita di Salvatore Giuliano, il re di Montelepre, dall’adolescenza alla latitanza fino alla morte cercando di approfondire lo stretto rapporto Stato-mafia senza tralasciare il momento fondamentale in cui abbraccia la lotta separatista per l’indipendenza della Sicilia.

Un modo avvincente per raccontare attraverso l’arte del palcoscenico l’invasione e la conquista dell’Etiopia con relative sanzioni da parte della Società delle Nazioni, la seconda guerra mondiale, la complicata situazione ed evoluzione politica alla fine della guerra, il Congresso di Yalta, la firma dello Statuto Siciliano da parte di Re Umberto che riconosce alla Sicilia l’Autonomia, il referendum Monarchia o Repubblica, le elezioni politiche italiane del 2 giugno 1946, le prime elezioni regionali in Sicilia del 20 aprile 1947 e le elezioni politiche italiane del 1948 per conoscere la vita dell’ultimo bandito dell’Italia post unitaria e il primo dell’Italia contemporanea la cui fine è ancora un caso irrisolto.

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