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Al Brancati luci, paillettes e grandi applausi per Tuccio Musumeci e “Il piccolo grande varietà”

Al Brancati luci, paillettes e grandi applausi per Tuccio Musumeci e “Il piccolo grande varietà”

06.04.2025.

di Elisa Guccione

Ph Dino Stornello

Catania- Un viaggio meraviglioso pieno di lustrini e paillettes nel magico mondo dell’avanspettacolo e del varietà che abbraccia, coccola, diverte e a tratti immalinconisce per ben due ore abbondanti il numeroso pubblico del Brancati incantato dalla bellezza di “Piccolo Grande Varietà“, scritto e diretto da Mario e Ottavio Sangani.FB_IMG_1743913238602
Tuccio Musumeci, a quasi 91 primavere il prossimo 20 aprile, è non solo il capocomico per eccellenza che il teatro e il pubblico di tutte le età non possono fare a meno ma è quel trait d’union tra platea e palcoscenico in uno speciale cammino dall’inizio del secolo scorso fino a Chorus Line, ultimo momento dello spettacolo che, seppur lungo, è estremamente piacevole e godibile.FB_IMG_1743913232592
Una messa in scena imponente arricchita dalle variegate scenografie di Carmelo Miano, gli oltre 320 costumi di scena delle Sorelle Rinaldi e i movimenti coreografici di Carmelita Mazza per un pubblico trasversale che va dai nostalgici di un tempo che fu ai curiosi attratti dal ricordo di grandi artisti come Totò, Macario, Taranto e Campanini ma anche dei Cafè Chantant, delle ballerine sogno probito e peccaminoso di più di una generazioni di uomini, delle briose sciantose, dei tenori e dei soprani che hanno rinverdito la memoria e i ricordi di un’epoca piena di speranze in contrapposizione ai tanti momenti storici fatti di guerre e tragedie che hanno caratterizzato il Novecento.FB_IMG_1743913229608
Gli elementi e la qualità per un grande spettacolo ci sono tutti dall’orchestra in buca composta da Domenico Longo, Diego Cristofaro, Vincenzo Adorna, Franco Costanzo e Orazio Pulvirenti al balletto con i bravi e sgambettanti ballerini Cecilia Branciforti, Alessandra Cardello, Alessandro Caruso, Martina Luca, Rosy Magrì, Mario Mannino, Gaetano Messana, Finuccia Pistorio e Giorgia Terrasi che passano con estrema fluidità dal charleston al tango, dal boogie woogie al valzer.FB_IMG_1743913221381
Voce narrante e guida quasi enciclopedica della messa in scena uno charmant Emanuele Puglia che nel perfetto ruolo di presentattore e cantante potrebbe essere l’alternativa, tra serio e faceto, che manca alla conduzione del festival di Sanremo per la classe e la bravura.
I classici sketch di repertorio come quelli della “callista” scambiata per una casa d’appuntamenti sotto mentite spoglie o del marito tradito che si rivolge al mago per scoprire la verità divertono e riscuotono grandi consensi grazie agli immarcescibili dialoghi tra Tuccio Musumeci ed Enrico Manna ottima spalla di Re Tuccio.FB_IMG_1743913201828

Comicità effervescente e trascinante anche quella di Vincenzo Volo che conquista applausi in ogni sua apparizione nelle vesti di attore brillante.
Grande protagonista dello spettacolo è la musica che trova nel soprano Cosetta Gigli e nel tenore Massimiliano Costantino la sua massima espressione che tra “Il paese dei campanelli” e “Nessun Dorma“, fra i tanti, riempie di magia la platea.FB_IMG_1743913198944
Nello spettacolo è presente anche tanta America sia nei balli che nella musica come la bella interpretazione di Claudio Musumeci, che da perfetto crooner canta “The lady is a tramp” in contrapposizione alla carnalità passionale di Alessia Moio con l’interpretazione, fra tutte, di “Dove sta Zazà” per uno spettacolo che appena chiuso il sipario fa dire peccato che sia già finito.FB_IMG_1743913245915
Completano il cast i bravi Alberto Abbadessa, Lorenza Denaro, Alessandro Caramma, Andrea Grasso, Barbara Gutkowski, Fausto Monteforte e Lara Marta Russo.
Elisa Guccione

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