di Elisa Guccione
CATANIA – “La crisi del Teatro Stabile e il suo risanamento finanziario possono essere risolte solo da un commissario straordinario”. Così l’economista Salvo La Rosa, presidente dell’Ente etneo da gennaio 2016, in conferenza stampa negli uffici delle ciminiere comunica ai soci la remissione del suo mandato. Debiti che si aggirano attorno a 14 milioni di euro con un disavanzo economico di 7 milioni e una perdita di 1,4 milioni di euro, come risulta dal Bilancio del 2015, che secondo La Rosa non può essere né affrontata né risolta con una normale gestione. Dopo poco più di cinque mesi di mandato decide di andare via sottolineando che il suo incarico non è mai stato a titolo oneroso augurando una futura ripresa al Teatro Stabile. “Resto a disposizione del Teatro e ringrazio per la continua vicinanza il sindaco e l’assessore regionale, ma con la formalizzazione delle mie dimissioni potrò garantire solo l’ordinaria amministrazione in attesa di un commissario straordinario che auspico venga nominato in tempi brevi. Toccherà a lui prendere decisioni sul nuovo direttore artistico, Giovanni Anfuso, al centro di una bufera di polemiche e attacchi personali gratuiti, sull’allestimento della prossima stagione, ma soprattutto intervenire in modo drastico per la contrazione dei costi, prendendo anche decisioni difficili e impopolari. Sono convinto che una gestione commissariale straordinaria possa salvare il Teatro Stabile, come successo per l’Opera di Roma e per l’INDA di Siracusa”.
I sindacati Cgil ed Slc, Uil e Uilcom, Ugl e Ugl spettacolo dichiarano: “Il gesto di La Rosa è lodevole, ma prima di qualunque decisione bisognava mettere in sicurezza il Teatro e i suoi lavoratori”.
Oltre la perdita di 1,4 milioni di euro relativa allo scorso anno, risultano tra i creditori compagnie e singoli artisti non pagati dal 2012 e un pesante indebitamento con Siae, Inps e Inail. Tra le anomalie gestionali rilevate dagli ispettori regionali anche l’assunzione irregolare di 14 lavoratori stagionali e la produzione di spettacoli in perdita.
In una nota ufficiale i sindacati congiuntamente dichiarano: “ci sembra paradossale che vengano messi sotto accusa accordi sindacali e stabilizzazioni di personale che già lavorava da precario in pianta organica. Chiederemo una copia della relazione all’Ente vogliamo capire meglio”.
Elisa Guccione